Mondiali. 4 anni fa la disfatta africana, ripartiamo da lì senza vergogna
Ripartiamo da lì. Ripartiamo da noi. Riallacciamo i fili della memoria alle lacrime di Quagliarella, alla delusione di Cannavaro e Buffon. Indossiamo la maglia, lucidiamo gli scarpini, respiriamo forte e guardiamoci in faccia.
Di: Redazione Sardegna Live
Ripartiamo da lì. Ripartiamo da noi. Riallacciamo i fili della memoria alle lacrime di Quagliarella, alla delusione di Cannavaro e Buffon. Indossiamo la maglia, lucidiamo gli scarpini, respiriamo forte e guardiamoci in faccia.
Chi siamo? Cosa abbiamo fatto per essere qui? Perché tutti applaudono al nostro passaggio? Perché gli aeroporti si fermano quando ci siamo noi?
Sono passati quattro anni da quell’estate sudafricana, siamo grandi adesso. Non vergognamoci di quello che è stato, non ci si vergogna delle proprie debolezze: le si affronta, semmai, per superarle e diventare più forti. Sono passati quattro anni e siamo cresciuti insieme, giorno dopo giorno. Abbiamo galoppato sui campi di mezzo mondo con la serenità che ci contraddistingue e i risultati raccontano di come
ci siamo rialzati. Della polvere di Johannesbourg non è rimasta traccia, abbiamo sciacquato la faccia, abbiamo rifatto il nodo alla cravatta e
siamo pronti per la festa, per i colori, le luci e l’adrenalina pompata al massimo che fa venire i brividi sul collo e gonfia il petto di orgoglio.
Andiamo a Manaus per inseguire il Maracanà. Non abbiamo paura della samba, non temiamo il flamenco, siamo pronti a tutto e a tutti.
Sorridiamo e lasciamo che il sole carioca ci baci, ci abbracci e culli i nostri sogni più belli. Palla al centro. Si parte!
