In Sardegna

Villanova Monteleone, al via la prima edizione del Festival del Documentario

Villanova Monteleone, al via la prima edizione del Festival del Documentario

Villanova Monteleone, al via la prima edizione del Festival del Documentario

Di: Redazione Sardegna Live


Villanova Monteleone, centro in provincia di Sassari, ospita la prima edizione del Festival del Documentario con la partecipazione dei migliori lavori italiani. Un’iniziativa, che prenderà il via giovedì 22 agosto e si concluderà sabato 24, inserita nel progetto pilota finanziato dalla Regione Sardegna e finalizzato alla valorizzazione turistica del paese e del territorio villanovese. Nel corso della manifestazione, le piccole piazzette e slarghi del centro storico saranno animate con le proiezioni dei documentari e con chiacchierate che vedranno coinvolti gli autori, giornalisti, registi e scrittori.

 

Inoltre, nella tre giorni dedicata al documentario, si utilizzeranno, in chiave multisala, le stanze distribuite nei tre piani dell’edificio storico di Su Palatu, che ospiteranno le proiezioni dei documentari finalisti. Hanno partecipato alla prima edizione oltre 100 documentaristi, provenienti da diverse regioni d’Italia. Per la fase finale ne sono stati selezionati 25 che saranno oggetto di valutazione da parte di una giuria costituita da esperti e giornalisti.

Il vincitore sarà proclamato sabato 24 in piazza Mercato Vecchio durante la serata di premiazione che, a partire dalle 21, sarà presentata da Ambra Pintore.

Saranno il sindaco Quirico Meloni e il direttore artistico Carlo Dessì a dare avvio alla manifestazione, un evento fortemente voluto dall’amministrazione comunale, in collaborazione con il Cineclub di Sassari e il patrocinio dalla Regione Sardegna.

La tre giorni partirà, dunque, giovedì prossimo alle ore 18 con gli autori delle opere in concorso che si confronteranno con il pubblico.

Alle ore 21, invece, Una “chiacchierata all’aperto” con personalità di primo piano nella piazzetta Mercato Vecchio, , introdurrà i documentari a tema.

In questo spiazzo nel cuore del centro storico, giovedì 22, saranno protagonisti di una riflessione sulla libertà di stampa i giornalisti Rai Amedeo Martorelli ed Emanuela Falcetti.

Il primo documentario della serata sarà “Libertà in esilio” di Lisa Tormena e Matteo Lolletti, una relazione toccante sui giornalisti rifugiati in Francia perché minacciati di morte nei paesi d’origine.

Subito dopo, “Just play” di Dimitri Chimenti descriverà i concerti improvvisati di fronte ai checkpoint sulla striscia di Gaza, come atto di sfida e resistenza di audaci musicisti.

Venerdì 23, invece, nell’antica piazzetta del mercato, sarà la volta del documentario sardo con “Le nostre storie ci guardano” di Sergio Naitza. Un’opera, questa, fuori concorso, dove 25 anni di trasformazioni sociali nell’Isola, a cavallo tra gli anni cinquanta e settanta, prendono forma nelle immagini tratte dall’archivio Rai, rispecchiando le grandi incognite della Sardegna di allora, ancora oggi irrisolte. Saranno presenti al dibattito lo stesso autore, noto critico cinematografico, e Romano Cannas, già direttore della sede regionale Rai.

Tra le pellicole che si possono vedere a “su Palatu” , ci sono quelle riguardanti le testimonianze attualissime dei migranti afghani in Italia e quelle storiche sul Carlo Levi pittore durante il confino del ’35. Non mancherà il genere dell’inchiesta, da un reportage sulla strage di Peteano all’attentato terroristico di Bologna. Il percorso accidentato e straordinario dell’attore Lando Buzzanca sarà approfondito con una divertente rievocazione, mentre un resoconto dal sapore originale ricorderà un capolavoro di Pasolini. Ritorna più vivo che mai il tema sul terremoto dell’Aquila, ora che l’attenzione dei media verso la ricostruzione sembra svanita del tutto. E infine c’è spazio anche per un po’ di ottimismo con una storia vera che diviene metafora sulla “Italia che ce la fa”.

Tra i documentari sulla Sardegna si collocano un classico ambientale sugli straordinari tesori del “Supramonte” e un viaggio ancestrale tra sciamanesimo e ritualità sulle maschere tradizionali. Ancora Sardegna con il video “Marina” che illustra la met

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