Avviata la quinta campagna di scavi archeologici nel santuario nuragico di Abini
La nuova campagna di scavi è stata organizzata dall'Università di Sassari sotto la direzione della professoressa Anna Depalmas, in collaborazione con il Comune di Teti e con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna.
Di: Redazione Sardegna Live
In questi giorni a Teti è stata avviata la quinta campagna di scavi archeologici nel santuario nuragico di Abini.
Questa emergenza di inestimabile importanza, insieme al villaggio di S’Urbale, ha riportato alla luce testimonianze del periodo pre-nuragico e nuragico che documentano la maturità culturale e sociale dei popoli di epoche lontane.
La nuova campagna di scavi è stata organizzata dall’Università di Sassari sotto la direzione della professoressa Anna Depalmas, in collaborazione con il Comune di Teti e con la Soprintendenza Archeologia della Sardegna.
Il gruppo di lavoro, costituito da studenti e specializzandi dell’Università di Sassari e di Università straniere, si alternerà tra attività di scavo e laboratori aventi per oggetto materiali archeologici. Il sito di Abini, scoperto nella seconda metà dell’800 e noto per la grande quantità di manufatti in bronzo ritrovati, rientra nella categoria dei villaggi-santuario d’epoca nuragica in cui si ritrovano sia strutture abitative che elementi tipici dei luoghi di culto, come la fonte, il recinto, i sedili.
Le indagini rientrano in un progetto di ricerca pluriennale sul santuario nuragico, con gli obiettivi di individuare e riportare alla luce le principali strutture, di determinare le fasi di impianto e di frequentazione delle stesse, di indagare sulle attività produttive dell’insediamento e sul loro rapporto con gli spazi propriamente cultuali.
La campagna terminerà a fine luglio e si concluderà con una giornata di scavo aperto, nella quale sarà possibile visitare i tracciati sotto la guida degli studenti.