Ussassai

Gli anni '90 ultima grande stagione dei sequestri. Olianas testimone scomodo?

Delle persone sequestrate tra il 1993 e il 1996, poco prima della scomparsa dell'allevatore di Ussassai, ben quattro non tornarono mai a casa.

Gli anni '90 ultima grande stagione dei sequestri. Olianas testimone scomodo?

Di: Redazione Sardegna Live


La carneficina silenziosa e crudele dell’Anonima Sequestri si trascinò per decenni in Sardegna e non solo. Ben oltre l’arresto del simbolo di un’epoca, Graziano Mesina, ben oltre i rapimenti eccellenti di Fabrizio De André e Dori Ghezzi, di Augusto De Megni e Farouk Kassam.

Nel 1996, quanto l’allevatore 49enne Antonio Bernardo Olianas scomparve da Ussassai, numerosi erano i sequestri ancora caldi e al centro delle cronache. È questa, pare, una delle piste seguite dagli investigatori che sono riusciti a dare un nome allo scheletro trovato nel 2014 da un gruppo di speleologi in un anfratto nascosto nei monti di Osini

Le grotte dell’Ogliastra, inaccessibili e protette da un’aspra e caratteristica conformazione geomorfologica, non di rado son servite da prigione per i sequestrati e da cimitero per vittime che non sono mai tornate a casa. Così, quei torrioni calcarei che prendono il nome di “tacchi”, ricoperti da una vegetazione fatta di lecci, frassini e agrifogli, nascondono segreti che talvolta vengono svelati dal tempo o dal caso.

È accaduto anche con lo scheletro di Bernardo Olianas, per 18 anni protetto dal buio di un passaggio verticale in località “Bruncu S’Armidda”, nel territorio di Osini. L'uomo scomparve il 29 gennaio 1996, dopo che il fratello lo video pascolare il suo gregge nelle campagne di “Taccu Mannu”, nei pressi di Ussassai.

L’ipotesi che sembrano caldeggiare gli inquirenti è che Olianas potesse aver visto qualcosa, che potesse aver assistito a qualche movimento sospetto nelle campagne ogliastrine proprio in relazione a uno dei sequestri di quegli anni e potesse essere così divenuto un testimone scomodo.

Delle persone sequestrate tra il 1993 e il 1996, poco prima della scomparsa dell'allevatore di Ussassai, ben quattro non tornarono mai a casa.

Il 22 ottobre 1993 Paoletto Ruiu, 42 anni, farmacista di Orune, venne sequestrato alla periferia del paese barbaricino. Nell’inverno del 1994 una garza sporca del sangue di Ruiu venne trovata nel corso di una battuta dei carabinieri sul Monte Corrasi, presso Oliena, nelle vicinanze di una grotta già usata in passato come prigione dell'Anonima. Fu l'ultima traccia concreta del sequestrato mai tornato a casa.

Il 24 febbraio 1994 Giuseppe Sircana, 78 anni, noto commerciante di sughero di Calangianus, dopo aver cenato con un fratello fece rientro a casa nell’appartamento dove viveva, presso la fabbrica, a pochi chilometri di distanza dal paese della Gallura. Ad aspettarlo c’erano i suoi rapitori che lo prelevarono facendolo sparire nel nulla. Dieci giorni dopo il sequestro il portafogli dell’uomo venne rinvenuto nei pressi di Lula, in Barbagia, da lì in poi nessuna traccia.

Il 22 marzo 1994 Giuseppe Sechi, 20 anni, di Ossi, scomparve da Sorso dopo aver salutato la fidanzata dicendo di dover prendere il treno per Sassari. Il giorno dopo la sua scomparsa, un lembo del suo orecchio venne inviato a casa del farmacista di Orune Paoletto Ruiu. Dalle indagini emerse che Sechi era solito frequentare alcuni locale, come lo “Skipper” di Sassari e il “Cordobes” di Porto Torres, frequentati anche da alcuni esponenti della malavita nuorese che avevano avuto un ruolo importante nel sequestro Ruiu. Il 17 aprile 2011 Salvatore Erittu, detenuto nel carcere di San Sebastiano a Sassari, venne trovato senza vita nella sua

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