In Sardegna

Alghero. Campo rom. Gli abitanti di Fertilia chiedono lo sgombero. "Tutelate la nostra e la loro salute"

In riferimento alla grave situazione ambientale, sanitaria e sociale riscontrata dalle analisi ufficiali nell'area di sosta Rom posta nel territorio del Comune di Alghero, all'interno della Pineta dell'Arenosu nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte, il Comitato di Quartiere di Fertilia-Arenosu ha depositato una lettera di diffida, indirizzata al Commissario Regionale Antonello Scano, per il rispetto dell'Ordinanza Sindacale n° 17 del 2 maggio 2013 che prevede lo sgombero dell'area, la sua messa in sicurezza e la bonifica.

Alghero. Campo rom. Gli abitanti di Fertilia chiedono lo sgombero.

Di: Redazione Sardegna Live


In riferimento alla grave situazione ambientale, sanitaria e sociale riscontrata dalle analisi ufficiali nell’area di sosta Rom posta nel territorio del Comune di Alghero, all’interno della Pineta dell’Arenosu nel Parco Naturale Regionale di Porto Conte, il Comitato di Quartiere di Fertilia-Arenosu ha depositato, ieri mattina, all’Ufficio Protocollo del Comune una lettera di diffida, indirizzata al Commissario Regionale dott. Antonello Scano, per il rispetto dell’Ordinanza Sindacale n° 17 del 2 maggio 2013 che prevede lo sgombero dell’area, la sua messa in sicurezza e la bonifica. Si richiede l’intervento al fine di tutelare la salute dei residenti nei territori limitrofi e dei rom e di trovare loro una più consona sistemazione.

La copia della diffida è stata inviata per opportuna conoscenza al Prefetto di Sassari, Salvatore Mulas, e l’esposto al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Sassari, Claudio Lo Curto, auspicando opportuna vigilanza nell’adempimento dell’Ordinanza Sindacale n° 17/2013 la cui seconda proroga è scaduta lo scorso 24 gennaio.

Il Comitato di Quartiere di Fertilia-Arenosu ha negli anni sempre tenuto in considerazione le problematiche della Comunità Rom attivandosi con innumerevoli incontri pubblici al fine di proporre e valutare le migliori soluzioni possibili per l’integrazione e il rispetto delle differenti identità culturali. Allo stesso tempo ha sempre chiesto parità di trattamento e controllo nell’ottemperanza delle regole del vivere civile, aspetti sui quali è chiaro a tutti ci siano stati palesi comportamenti negligenti sia da parte di chi le regole doveva rispettarle e sia da parte di chi avrebbe dovuto farle rispettare.

Nel rispetto delle regole, forte di una petizione ampiamente rappresentativa delle istanze dei residenti, si inserisce quest’ultima azione del Comitato di Quartiere che ha avuto nelle scorse settimane diversi contatti con gli organismi di controllo al fine di non rendere necessari una diffida ed un esposto, “in particolar modo – afferma il presidente del Comitato Luciano Solinas – non volendo che una situazione così delicata venisse strumentalizzata con finalità elettorali e senza portare alcun risultato concreto, trascurando l’aspetto più importante che è la tutela della salute pubblica e dei minori”.

Con quest’azione, lo stesso Comitato di Quartiere auspica che "entro la fine del mese si ponga definitivamente la parola fine all’uso illecito, ghettizzante e discriminante, di un’area del Parco erroneamente adibita a “dimenticatoio” di situazioni sociali e umane che l’Unione Europea ci invita da anni a trattare come tali". 

 

 

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