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Teti. Vietato ammalarsi a febbraio. Paradossale situazione provocata dalle norme per acquisire nuovi assistiti

Nelle grandi ipotesi di riforma della sanità, qualcuno dovrebbe occuparsi anche di un paese che dal prossimo mese rischia di rimanere senza medico di base. Una situazione al limite del paradosso che si sta vivendo a Teti.

Teti. Vietato ammalarsi a febbraio. Paradossale situazione provocata dalle norme per acquisire nuovi assistiti

Di: Redazione Sardegna Live


Nelle grandi ipotesi di riforma della sanità, qualcuno dovrebbe occuparsi anche di un paese che dal prossimo mese rischia di rimanere senza medico di base. Una situazione al limite del paradosso che si sta vivendo a Teti.

«Il problema nasce nel mese di luglio dello scorso anno - dice il sindaco Laila Dearca - quando il medico di ruolo è stato trasferito ad altra sede e in paese è arrivato un sostituto in via provvisoria. Da qui la prima distorsione di un sistema costruito non a tutela del cittadino, ma in funzione di altri interessi che nulla hanno a che fare con il diritto alla salute. A causa, infatti, di una norma recepita dal legislatore regionale i medici assegnati in via provvisoria non possono prendere in carico altri pazienti. Per questo motivo diversi cittadini, che per varie ragioni in passato hanno cambiato residenza e poi deciso di ritornare in paese, non possono più usufruire del medico di famiglia assegnato, ma devono sceglierne uno di ruolo in altri Comuni nell'ambito del proprio distretto sanitario. Stiamo parlando - sottolinea ancora il sindaco - di persone anziane e di disabili che hanno difficoltà a spostarsi, che non possiedono mezzi propri e che vivono in un territorio totalmente sguarnito di servizi di trasporto pubblico».

Il medico provvisorio nominato a Teti inoltre, poco tempo fa, ha deciso di abbandonare la sede proprio perché non poteva acquisire nuovi mutuati. Il servizio, fino ad ora, è stato garantito dalla turnazione di giovani medici.

«La Asl - continua Laila Dearca - mi ha garantito la copertura fino al mese di gennaio. A questo punto voglio denunciare a gran voce la situazione vergognosa e assurda che si è venuta a creare. Se il diritto alla salute non viene garantito la situazione rischia di diventare drammatica. È fondamentale che gli organi regionali competenti provvedano senza indugio a bandire la sede vacante e a pubblicare le graduatorie».

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