In Sardegna

Nuoro. Presentazione del progetto “Un libro al mese per un anno”

Un libro al mese per un anno è il progetto fondato da Marco Mura nel settembre del 2014. Non è un caso il fatto che l'autore abbia scelto “settembre” per dare inizio alla stampa/pubblicazione; settembre è appunto definito il capodanno sardo, in lingua Caputanni, che deriva dal Latino “caput anni” (capo d'anno).

Nuoro. Presentazione del progetto “Un libro al mese per un anno”

Di: Redazione Sardegna Live


Un libro al mese per un anno  è   il  progetto  fondato  da   Marco   Mura   nel   settembre  del  2014.      Non    è    un    caso   il    fatto  che   l'autore   abbia   scelto  “settembre”  per  dare   inizio  alla stampa/pubblicazione;  settembre  è  appunto definito il capodanno sardo, in lingua Caputanni, che deriva  dal  Latino “caput anni” (capo   d'anno).

 

In  Sardegna   è  chiamato  in  modo  simile  in  tutte le  varianti  e  l'autore Nuorese lo chiama “cabidanne”. Un libro al mese per un anno è l' iniziativa   che spinge l'autore a sfidare le proprie capacità intellettive  legate alla sua passione   di   scrivere,  poesie   che  verranno   costruite   in    un   arco  di  tempo  nel  quale  impegno  e  dedizione  si affiancheranno  con l'intento  di  riuscire a trasmettere  la sua dote  ad  un  pubblico  di tutte  le età.  Inoltre è l'unico nel suo genere ad aver proposto al  mondo  della  cultura  e  dello  spettacolo  un  piano di  azione   che   richiede   elevati   sforzi   e   notevole   coraggio   dinnanzi  ad  un  pubblico  sempre  pronto  a  giudicare.

 

In una maniera“sfacciata” (come i suoi versi), si impegna a pubblicare ogni mese un volume di poesie in lingua italiana, lingua sarda, sarda-italiana,  lavorando  giorno  dopo  giorno   sui   nuovi   componimenti con versi che identificano un ruolo da osservatore scrupoloso e determinato. In ogni volume saranno  presenti  delle collaborazioni  con   autori   emergenti, noti e più o meno noti del panorama isolano e non solo...

 

Il confronto è innanzitutto un  tassello  fondamentale  in  qualsiasi ambito: artistico, caratteriale, scolastico, lavorativo, ecc.. e Marco Mura  lo cerca  nelle  collaborazioni  pratiche. 

 

Detto questo, la poesia in generale non pensa alla convenienza e non pensa alla popolarità, pensa a tramandare incondizionatamente ad ognuno di noi, comuni mortali, la sua immortalità senza essere letta, perché la poesia è dentro, si vive, si respira, ed esce all'aria aperta solamente se si è in grado di riconoscerla, e  una volta esternata, i processi di comunicazione e gli svariati modi di interpretazione possono far si che la poesia  si possa abbinare  ad altre esecuzioni, presentandola persino con ruoli diversi, al di là della lettura.

 

Come dice l'autore, “i poeti vivono la poesia e hanno il desiderio di trasmettere agli altri ciò che la poesia ha donato loro,  proprio per questo Marco decide che i componimenti potrebbero  essere  utilizzati ad esempio  in  teatro, con la recitazione, rendendo visivo quello che era soltanto l'aspetto della lettura già reso intuitivo dall'immaginazione fotografica realizzata da

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