In Sardegna

A Bonarcado si canta "Su Naskimentu" per la XV volta

La Basilica di Santa Maria a Bonarcado accoglie, per il quindicesimo anno, le voci che cantano il Natale. Il Coro “Su Condaghe” diretto da Gianni Puddu ha messo a punto il programma 2015 che chiude le feste natalizie e apre la stagione degli eventi culturali del nuovo anno.

A Bonarcado si canta

Di: Redazione Sardegna Live


La Basilica di Santa Maria a Bonarcado accoglie, per il quindicesimo anno, le voci che cantano il Natale. Il Coro “Su Condaghe” diretto da Gianni Puddu ha messo a punto il programma 2015 che chiude le feste natalizie e apre la stagione degli eventi culturali del nuovo anno.

Giuliano Marongiu, testimone e conduttore di tutte le edizioni, legherà i fili del racconto musicale che attraverso le voci dei protagonisti animeranno un concerto corale tra i canti della natività.

Ospiti della manifestazione saranno i componenti del Gruppo Corale Gialuth di Roveredo in Piano diretto da Lorenzo Benedet: la formazione, nata nel 1986, ricambia la visita dei cantori di Bonarcado che di recente hanno guadagnato consenso e applausi in Friuli Venezia Giulia.

Le launeddas di Roberto Tangianu e le cornamusa di Gioacchino Raffone si innesteranno tra le alternanze degli altri protagonisti della serata che avrà inizio alle 18.30, a cominciare dalla Polifonica “Claudio Monteverdi” di Santulussurgiu diretta da Salvatore Casu, per proseguire con il Coro Voci Bianche “Eleonora d’Arborea” coordinato da Antonello Manca.

Il Coro “Su Condaghe” è nato nel 1999 e nel corso ha tenuto tanti concerti e pubblicato il cd “Notte serena”.

La Chiesa di Santa Maria sorge nelle immediate vicinanze il Santuario di Nostra Signora di Bonacattu.  Il complesso religioso si compone di una chiesa romanica e del piccolissimo santuario.

La chiesa risale al periodo bizantino e recenti scavi hanno documentato, riportandone alla luce i pavimenti musivi, la presenza di un edificio termale di epoca tardoromana. La facciata è decorata da nove eleganti archetti su mensoline che seguono le pendenze del tetto e da una curiosa serie di ciottole in porcellana cui è legata una leggenda.

La tradizione vuole che un mercante si fosse rifiutato di offrire una ciotola per la raccolta delle offerte e che quindi si alzasse un forte vento che attaccò le stoviglie esposte sulla sua bancarella alla facciata del santuario. L’interno presenta delle volte a botte, che sostengono piccolo tiburio quadrangolare, sul quale s’innalza una bassa cupola circolare. Su una parete si trova un bassorilievo in terracotta policroma rappresentante la Madonna col Bambino, opera di uno scultore allievo di Donatello.

Bonacatu significa “bonu accattu” ovvero  “buona accoglienza” stà ad indicare la generosità offerta ai numerosi pellegrini che trovavano alloggio presso il santuario.

Correlati

Il nuovo shop di Sardegna Live

SardegnaLive mette in vendita una serie di prodotti tipici dell’Isola, scopri i cesti regalo, i prodotti per il corpo ed i gadget nel nostro shop online.

Scopri lo shop