In Sardegna

Minacce di morte. Il sindaco Senes: "Non so cosa abbia generato questo nuovo gesto di barbarie, di stupidità, d'ignoranza"

All'indomani della nuova lettera minatoria contenente minacce di morte nei confronti del sindaco di Bonorva, Giammario Senes, 62 anni, e dei componenti della giunta comunale, il primo cittadino sul proprio profilo Facebook esprime la sua profonda amarezza per la reiterazione dell'atto intimidatorio.

Minacce di morte. Il sindaco Senes:

Di: Redazione Sardegna Live


All’indomani della nuova lettera minatoria contenente minacce di morte nei confronti del sindaco di Bonorva, Giammario Senes, 62 anni, e dei componenti della giunta comunale, il primo cittadino sul proprio profilo Facebook esprime la sua profonda amarezza per la reiterazione dell’atto intimidatorio.

"Non so cosa abbia generato questo nuovo gesto di barbarie, di stupidità, d’ignoranza - scrive Senes -. Non so quali possano essere i motivi e quali gli obiettivi. 

È certo che non m’improvviserò investigatore: ho imparato a conoscere e ad apprezzare le tante persone che, con intelligenza e generosità, si occupano della nostra sicurezza. Mi fido di loro, anche se so che sono costrette a lavorare in condizioni difficilissime. M’interessa, invece, fare una riflessione sul significato generale di questi gesti che, troppo spesso, vedono come bersaglio i sindaci e gli amministratori locali. Le minacce e le intimidazioni contro gli amministratori pubblici, da qualunque motivo traggano origine, sono atti gravissimi e socialmente pericolosi. Atti che mettono in discussione la serenità d’intere comunità, creano un clima di sospetti e di veleni, accrescono quel senso diffuso d’insicurezza nel quale siamo immersi da anni. Sono comportamenti che contrappongono la violenza vigliacca, nascosta dietro l'anonimato, al confronto politico anche aspro e duro. Sono comportamenti che, con la minaccia di violenze, vogliono condizionare la nostra democrazia, la scelta e il giudizio dei cittadini. Vorrebbero ingenerare un clima di paura. Se vincesse questa logica saremmo tutti meno liberi, saremmo condizionati non solo nei comportamenti ma anche, più nel profondo, nella libertà delle nostre idee e delle nostre scelte. Per questo considero gravissimi questi atti che offendono la dignità delle persone e dei nostri paesi. E questo è intollerabile, perché la dignità - quella individuale e quella collettiva delle nostre comunità - è uno dei beni più preziosi che abbiamo il dovere di difendere sempre. 
Sono un normale cittadino, senza alcuna particolare vocazione a diventare santo o eroe. Sono una normalissima persona con vizi, difetti e contraddizioni. Come credo siamo un po' quasi tutti. 
Ma voglio dire chiaramente che non ho paura e non mi faccio intimidire da nessuno! Sono invece preoccupato, per i tempi che viviamo, per quelli che ci aspettano e per il futuro dei nostri giovani e dei nostri bambini. 
Sono fortemente irritato, perché ci troviamo sempre più impotenti e privi di strumenti per dare risposte alle persone e alle famiglie che stanno più male e che sono più deboli. 
Sono indignato, perché pensavo che potesse finalmente avere fine quello scandalo insopportabile della politica corrotta, mentre ogni giorno siamo costretti a fare i conti con l'affarismo, il carrierismo e il saccheggio sistematico delle risorse pubbliche. 
Se non si ritorna alla Politica, quella seria, quella animata da passione e ideali, temo che ci attendano tempi brutti. 

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