Cagliari

"No all'esercitazione Trident". Manifestazioni sabato a Cagliari e il 3 novembre a Teulada

In Sardegna si stanno preparando azioni di guerra che verranno spacciate, come in Libia, in Iraq, in Afghanistan, come interventi di pace. È l'allarme lanciato in uno dei volantini che saranno diffusi nelle manifestazioni in programma sabato a Cagliari e il 3 novembre a Teulada. Nel mirino la Trident Juncture 2015, l'esercitazione Nato che coinvolge nell'Isola forze armate di vari Paesi.

Di: Redazione Sardegna Live


In Sardegna si stanno preparando azioni di guerra che verranno spacciate, come in Libia, in Iraq, in Afghanistan, come interventi di pace. È l'allarme lanciato in uno dei volantini che saranno diffusi nelle manifestazioni in programma sabato a Cagliari e il 3 novembre a Teulada. Nel mirino la Trident Juncture 2015, l'esercitazione Nato che coinvolge nell'Isola forze armate di vari Paesi.

Il no, promosso dalla Tavola Sarda della Pace, verrà gridato in un corteo che partirà alle 10:30 da piazza Garibaldi e passerà per via Sonnino, viale Colombo, piazza Deffenu, via Roma sino all'approdo sotto il palazzo del Consiglio regionale. Lo slogan è sintetico: "Basta giochi di guerra, pace subito".

Alla Tavola aderiscono una quarantina di sigle, associazioni e sindacati. "La nostra posizione - ha detto Paolo Pisu, coordinatore della Tavola, questa mattina nel corso della conferenza stampa di presentazione della protesta - è chiara e democratica: la manifestazione di sabato è stata approvata all'unanimità. Siamo contro le servitù militari in Sardegna, l'obiettivo finale è quello di cancellarle. Per un semplice motivo: abbiamo una visione totalmente diversa da quella di piattaforma militare del Mediterraneo. Noi vogliamo invece che l'Isola possa essere un ponte fra le diverse etnie, religioni e popolazioni del Mare nostrum".

La prima alternativa? "Le bonifiche innanzitutto. Per pulire la Sardegna e creare lavoro. Bisogna creare massa - ha aggiunto Pisu - e ampliare conoscenza di quello che sta succedendo. Il nostro metodo di lotta è non violento: vogliamo che la gente ragioni, questo è l'atto più rivoluzionario che possiamo promuovere". "Alla più grande esercitazione militare - ha precisato Franco Uda, portavoce della Tavola - noi dobbiamo opporre una grande azione di dissenso. Vogliamo dire a questi militari che non sono benvenuti. Avremmo gradito esercitazione dei corpi civili di pace, ad esempio, e invece ci troviamo di fronte a spese ingenti sopportate da Paesi che vedono magari ridursi risorse per il welfare".

Non solo cortei a piedi: contro l'esercitazione è stata organizzata anche una passeggiata in bici con appuntamento venerdì alle 18 in piazza Repubblica.

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