Nuoro

Smantellata psico-setta nel Nuorese, otto rinvii a giudizio

Sono state rinviate a giudizio dal Gup del tribunale di Nuoro le otto persone accusate di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica, appartenenti alla presunta psico-setta "Onde Delta".

Smantellata psico-setta nel Nuorese, otto rinvii a giudizio

Di: Redazione Sardegna Live


Sono state rinviate a giudizio dal Gup del tribunale di Nuoro le otto persone accusate di associazione a delinquere finalizzata all'esercizio abusivo della professione medica, appartenenti alla presunta psico-setta "Onde Delta".

Si tratta di Lucia Dettori, architetto di 48 anni di Orgosolo considerata fondatrice e guru della psico-setta e Luigi Franceschini, di 42, di Pesaro, dove risiede anche Lucia Dettori. Nel ruolo organizzativo avrebbero operato, assieme a loro, le due sorelle di Lucia Dettori, Pasqualina e Michela di 60 e 57 anni, Cristian Cesaroni, di 36, di Urbino, Angela Golosio, 35, di Mamoiada, Stefania Seddone, di 42, di Nuoro, e Marta Pasqualin, di 34, di Treviso.

Gli imputati compariranno in tribunale il 4 marzo prossimo. Come anticipato dai quotidiani La Nuova Sardegna e L'Unione Sarda, il Gup Mauro Pusceddu ha respinto le eccezioni sollevate dai difensori secondo i quali l'accusa è formulata senza fondamento e il reato associativo inesistente.

Gli otto imputati, secondo l'accusa, promettevano una vita migliore agli adepti, con il raggiungimento della salute e della felicità senza l'uso di farmaci ma frequentando corsi e sedute di psicoterapia di gruppo a pagamento. Ma consigliavano agli adepti anche sostanze come l'ibogaina, l'efedrina e il metadone.

Con la partecipazione alla setta varie famiglie si sarebbero sfasciate e indebitate pesantemente. Tra le 'vittime' anche personaggi del mondo dello spettacolo. La presunta setta era stata sgominata dalla Polizia di Nuoro. Le indagini erano state condotte con la Guardia di Finanza ed erano iniziate nel 2013.

Le cifre pagate per ogni giornata di "terapia" dagli adepti sarebbe variata da 250 a 300 euro. Il giro d'affari emerso dai controlli sui conti degli imputati sarebbe di oltre 400mila euro.

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