Cagliari

Peste suina, i cacciatori: "Per noi domenica niente più caccia al cinghiale"

"L'incontro in Regione è stato positivo per cercare di trovare dei punti di incontro, ma per questa stagione venatoria non cambierà nulla e noi come cacciatori abbiamo scelto di non collaborare e non andare a caccia al cinghiale la domenica", così i rappresentanti delle autogestite del Nuorese e dell'Ogliastra che nel palazzo di viale Trento a Cagliari...

Peste suina, i cacciatori:

Di: Redazione Sardegna Live


"L'incontro in Regione è stato positivo per cercare di trovare dei punti di incontro, ma per questa stagione venatoria non cambierà nulla e noi come cacciatori abbiamo scelto di non collaborare e non andare a caccia al cinghiale la domenica", così i rappresentanti delle autogestite del Nuorese e dell'Ogliastra che nel palazzo di viale Trento a Cagliari hanno incontrato il direttore generale della Presidenza della Regione e capo-progetto per l'eradicazione della Peste suina africana (Psa), Alessandro De Martini.

Presenti anche il sindaco di Orgosolo, Dionigi Deledda, il presidente regionale di Caccia, Pesca, Ambiente, Marco Efisio Pisanu, l'esperto in Psa Pasquale Cossu. Al centro del confronto il quarto provvedimento attuativo del programma di eradicazione della Psa, nelle popolazioni di cinghiali selvatici e allevati.

"L'incontro è andato bene, ma per questa stagione non offriremo collaborazione alle istituzioni per l'eradicazione della Psa, a nostro carico ci sono troppe responsabilità e troppi oneri ha detto Nicola Sanna dell'autogestita Fundals -: dobbiamo dotarci di una fossa per lo smaltimento delle viscere, di un refrigeratore, dobbiamo effettuare i prelievi e portarli all'Istituto Zooprofilattico. I mezzi e i locali che usiamo per ritrovarci devono essere disinfettati ogni volta che li usiamo. Insomma una giornata di caccia sta diventando una giornata di lavoro. Paghiamo già le tasse per cacciare, non dobbiamo rimetterci altri soldi e il nostro tempo".

Per i cacciatori la protesta, iniziata domenica scorsa con il raduno a Pratobello, continua: "Abbiamo chiesto alla Regione - ha sottolineato Antonio Manca, dell'autogestita di Orgosolo - che il referente delle nostre compagnie di caccia sia un veterinario della Asl: non possiamo essere noi ad eseguire i prelievi; inoltre vogliamo essere aiutati con fondi per l'acquisto di refrigeratori, contenitori idonei per gli animali abbattuti e per la costruzione delle fosse per l'interramento delle viscere; in alternativa chiediamo l'eliminazione della tassa regionale per la caccia".

"I tavoli di dialogo con i territori, che stiamo portando avanti da mesi e che intendiamo valorizzare, vanno avanti con la massima collaborazione di tutti - ha detto De Martini -. È necessario sensibilizzare e informare cacciatori, amministratori e uomini del Corpo forestale sulle nuove norme. E' fondamentale il lavoro di squadra. Oggi abbiamo accolto alcune osservazioni che riguardano gli impegni delle compagnie di caccia con i nuovi regolamenti. Come Unità di progetto stiamo valutando come venire incontro a queste richieste, che saranno portate all'attenzione della giunta e del consiglio regionale".

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