Cagliari

Traffico illecito di rifiuti: nuova inchiesta della procura sulla Portovesme srl

Gli scarti di lavorazione arrivati a Macchiareddu, zona industriale alle porte di Cagliari, dalla società sulcitana Portovesme Srl sono al centro di una nuova inchiesta della Procura di Cagliari che ipotizza il "traffico illecito di rifiuti". Tre indagati, un amministratore della società e due imprenditori.

Traffico illecito di rifiuti: nuova inchiesta della procura sulla Portovesme srl

Di: Redazione Sardegna Live


Gli scarti di lavorazione arrivati a Macchiareddu, zona industriale alle porte di Cagliari, dalla società sulcitana Portovesme Srl sono al centro di una nuova inchiesta della Procura di Cagliari che ipotizza il "traffico illecito di rifiuti". Tre indagati, un amministratore della società e due imprenditori.

Cumuli di polveri, complessivamente alcune tonnellate di materiale, trasferiti su camion da Portoscuso e poi stoccati nel piazzale di un'impresa di trasporti dell'area industriale di Macchiareddu hanno fatto scattare l'indagine - come riporta un quotidiano sardo - affidata al sostituto procuratore Marco Cocco e al magistrato della Direzione distrettuale antimafia Rossana Allieri.

Proprio l'ipotesi di traffico illecito di rifiuti ha fatto scattare la competenza Distrettuale, convincendo il procuratore reggente Gilberto Ganassi ad affidare l'inchiesta alla Dda, applicando per questo fascicolo il pm Cocco che avrebbe già iscritto nel registro degli indagati i nomi dell'amministratore della Portovesme Srl, Carlo Lolliri, e degli imprenditori Ferruccio Caschili e Mariano Zanon.

Già in passato la Procura di Cagliari, con il pm Daniele Caria, si occupò dei rifiuti della Portovesme Srl con una grossa inchiesta legata al presunto illecito smaltimento di tonnellate di metalli. Al processo i dirigenti della società vennero assolti.

Un'altra inchiesta, condotta invece dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia, e ancora in corso, si è concentrata sul trasferimento marittimo degli ossidi di piombo, chiamati genericamente "pastello di piombo".

Ora la Dda di Cagliari con questo nuovo fascicolo ha rivolto nuovamente le proprie attenzioni sull'azienda sulcitana.

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