Cagliari

Migranti. Non un hotspot, ma una postazione mobile all'interno del porto di Cagliari

Non un hotspot, ma una postazione mobile all'interno del porto di Cagliari come quelle che vengono attualmente già allestite prima degli sbarchi dei migranti.

Migranti. Non un hotspot, ma una postazione mobile all'interno del porto di Cagliari

Di: Redazione Sardegna Live


Non un hotspot, ma una postazione mobile all'interno del porto di Cagliari come quelle che vengono attualmente già allestite prima degli sbarchi dei migranti.

Sarebbe questa l'idea avanzata nei giorni dal Viminale all'Unione europea nell'ambito di una proposta che prevede l'apertura di due nuovi hotspot a Mineo e Messina, la creazione di alcuni hotspot di secondo livello che dovrebbero occuparsi degli stranieri che devono essere rimpatriati e l'attivazione di sei strutture mobili tra cui quella di Cagliari pronte ad intervenire nei porti di sbarco.

Alla Prefettura di Cagliari non sarebbero ancora arrivate informazioni ufficiali, ma a quanto si apprende l'ipotesi della postazione mobile interesserebbe proprio il capoluogo sardo.

Le postazioni sarebbero create all'interno del porto e servirebbero per le procedure di identificazione e visite mediche. Nessuna struttura galleggiante e nemmeno strutture fisse, ma un campo mobile da allestire all'occorrenza. Un'idea, questa, che potrebbe andare di pari passo con l'iniziativa della Cgil regionale.

Il sindacato, infatti, boccia drasticamente l'ipotesi hotspot e porta avanti il progetto che sta già muovendo i primi passi nell'Alta Marmilla.

"Un progetto in via sperimentale - ha spiegato la Cgil - che propone un nuovo modello di accoglienza incentrato sull'integrazione di interi nuclei familiari di migranti nelle attività economiche e sociali dei piccoli centri delle aree interne".

Un progetto pilota, quello dell'Alta Marmilla, che il sindacato vorrebbe replicare, con il sostegno della Regione e degli Enti locali.

"Promuoviamo - ha spiegato il segretario generale della Cgil sarda, Michele Carrus - l'integrazione di interi nuclei familiari di migranti che possono compartecipare alle attività del rilancio delle zone interne".

Sui migranti interviene anche il sindacato di polizia Sap.

"Ci sembra assurdo che il Viminale scelga di accogliere e gestire 5 mila migranti durante l'estate e che negli stessi giorni trasferisca in città solo dieci nuovi agenti", ha detto Luca Agati segretario del Sap di Cagliari.

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