Nuoro

Project Financing. Il commissario straordinario della Asl 3 Palermo: "Ho già risparmiato 240 milioni"

"Il project financing della sanita' nuorese ci e' sembrato un vero e proprio appalto. Quando mi sono insediato, ho iniziato a far verificare proprio questo: su chi gravasse il rischio di impresa di un contratto da un miliardo e 50.000 euro, della durata di 27 anni".

Project Financing. Il commissario straordinario della Asl 3 Palermo:

Di: Redazione Sardegna Live


"Il project financing della sanita' nuorese ci e' sembrato un vero e proprio appalto. Quando mi sono insediato, ho iniziato a far verificare proprio questo: su chi gravasse il rischio di impresa di un contratto da un miliardo e 50.000 euro, della durata di 27 anni".

Lo ha detto Mario Palermo, commissario straordinario della Asl 3, ieri mattina nel corso dell'audizione nella commissione di inchiesta sull'efficienza del sistema sanitario regionale presieduta da Attilio Dedoni (Rif). Davanti ai commissari di tutte le forze politiche il manager barbaricino ha ripercorso le complicate tappe del project financing, sottoscritto nel 2008.

E non si e' sottratto alle domande sui posti di lavoro: "Non sono a rischio, nel senso che possiamo valutare le procedure di affidamento diretto per il portierato e gli ausiliari nel caso in cui il contratto dovesse essere dichiarato nullo dall'Autorita' nazionale anticorruzione", ha spiegato.

È proprio il tavolo del procuratore Cantone quello sul quale si decideranno nelle prossime settimane le sorti del contratto della sanita' nuorese.

Nell'attesa della convocazione, Palermo ha ricordato qualche cifra ai commissari del Consiglio regionale: "Con l'annullamento in autotutela dell'atto aggiuntivo 2 (una sorta di contratto bis, ndr) abbiamo gia' risparmiato 240 milioni di euro in 27 anni. Abbiamo accertato che il Centro unico per le prenotazioni costava oltre il 600% in piu' e anche sui costi delle altre figure professionali non si scherzava".

Palermo non e' preoccupato "nemmeno sotto il profilo dell'acquisizione della strumentazione tecnologica, ma segnalo che a oggi la societa' che ha gestito il project si e' sempre rifiutata di consegnarci le fatture relative all'acquisto della strumentazione. Secondo i nostri calcoli, se e' per questo, ci devono ancora un milione e mezzo di euro di computer per gli uffici, anche se da poco ce ne hanno consegnati oltre cento".

Un quadro desolante e complicato, quello offerto dal manager. Che non dispera, comunque, su una nuova regolamentazione del contratto: "Lo strumento in se' e' legale e anche utile. Se il concessionario accetta le nostre offerte e l'Autorita' anticorruzione le riconosce come valide, la situazione tornera' alla normalita'".

Soddisfatto dell'audizione il presidente Dedoni: "Un atto necessario e tempestivo, che i rappresentanti di tutti i partiti hanno sollecitato per comprendere meglio come sia nata, ormai quasi dieci anni fa, una situazione descritta con grande allarme dai sindacati e dagli organi di stampa. Attendiamo la decisione dell'Autorita' anticorruzione".

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