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Anche i giudici sbagliano: speriamo soltanto nel concedere interviste

Non sarà condizionato lo spread, né salirà la pressione sanguigna degli italiani, però il botto dell'intervista inopportuna e fuori luogo del giudice Antonio Esposito - concessa al quotidiano Il Mattino dopo solo qualche giorno dalla pronuncia, da parte dello stesso Esposito, della sentenza di condanna di Berlusconi a 4 anni di reclusione - lascia il segno, ovviamente negativo.

Anche i giudici sbagliano: speriamo soltanto nel concedere interviste

Di: Redazione Sardegna Live


Non sarà condizionato lo spread, né salirà la pressione sanguigna degli italiani, però il botto dell’intervista inopportuna e fuori luogo del giudice Antonio Esposito - concessa al quotidiano Il Mattino dopo solo qualche giorno dalla pronuncia, da parte dello stesso Esposito, della sentenza di condanna di Berlusconi a 4 anni di reclusione - lascia il segno, ovviamente negativo. In questa circostanza, la magistratura ha steccato, anche se l’esternazione improvvida e censurabile del magistrato riguarda più un caso di imprudenza personale che non di un’intera categoria.

Resta, però, da una parte la gravità del fatto, dall’altra l’esigenza di autotutela, con i dovuti interventi o provvedimenti, dell’ordine giudiziario rispetto alla condotta di un suo membro che è uscito dal seminato. I cittadini vogliono che i giudici non solo emettano sentenze giuste, ma che abbiano anche  stile e tratto propri di persone corrette, equilibrate e allo stesso tempo irreprensibili, dentro e fuori dal palazzo di giustizia. Detto ciò, però ci si chiede: com’è possibile che un magistrato, soprattutto “anziano” come  Antonio Esposito, rilasci un’ intervista, su una sentenza appena emessa, senza che esista un minimo elemento per giustificarla.

Se pensiamo alla portata dello scenario politico in cui il fatto giudiziario è avvenuto, l’errore del giudice può essere considerato solo infantile, con tutto il rispetto per la persona del magistrato. Altre ragioni è difficile trovarne. Però, ovviamente, il problema si pone, e cioè quello di creare all’interno della magistratura sistemi di sbarramento adeguati perché certi episodi non avvengano. Soprattutto da parte del giudice, mentre da parte dei PM, alle loro interviste, anche queste forse da disciplinare ulteriormente, ci siamo ormai abituati da tempo. Insomma, stavolta il dott. Antonio Esposito ha sbagliato solo per il fatto di aver concesso un’intervista - definita dallo stesso suo “superiore” Giorgio Santacroce, primo presidente della Corte di cassazione,  “inopportuna”, ma è un eufemismo - proprio quando per i noti motivi avrebbe dovuto solo tacere.

Si tratta di errori molto gravi, anche perché il giudice ha offerto inavvertitamente un elemento in più (ovviamente a favore del capo del Pdl) e inatteso all’ex premier Silvio Berlusconi, che subito dopo la sentenza a suo carico aveva etichettato i magistrati come “impiegati” vincitori di un concorso dopo aver fatto il loro “compitino”.  Fortunatamente,  lo sgradevole  siparietto di cui Esposito si è reso protagonista,  non ha niente a che vedere con il contenuto della sentenza emessa dal collegio giudicante della Corte di cassazione.

La bufera politica, però, monta alta, e, per una volta, a parte anche qui le esagerazioni che ci saranno, tutti i cittadini, quindi non solo il Pdl, hanno diritto di lamentarsi.

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