L'Italia trionfa agli Oscar con “La grande bellezza”
Sono trascorsi 15 anni da quando Roberto Benigni ci rendeva orgogliosi di essere italiani mentre, camminando letteralmente sulle spalliere delle poltroncine rosse del Kodak Theatre, oggi Dolby Theatre, si accingeva ad impugnare la preziosa statuetta per il miglior film straniero: “La vita è bella”.
La Grande Bellezza meritava l'Oscar?
L'ultima volta che l'Italia conquistò una statuetta per il migliore film straniero correva l'anno 1999: La vita è bella stracciò la concorrenza; l'incontenibile Benigni, che saltellava giulivo da una poltroncina all'altra, era una bellezza. Una grande bellezza. Quindici anni dopo, il capolavoro di Sorrentino ha travolto l'America. In Italia c'è chi non lo ha apprezzato quando uscì nelle sale, ed è più che legittimo.
Pillole di Bellezza: la Civiltà romana
Gli antichi Romani, dopo aver conquistato la Grecia (146 a.C.), assorbirono le usanze dei greci e, di conseguenza, anche i loro canoni estetici, ma furono i primi ad utilizzare il moderno concetto di Beauty CenterGli antichi Romani, ispirati dalla civiltà greca e dai suoi ideali di bellezza, erano molto attenti alla cura del corpo.
Pillole di Bellezza: l’Ottocento, l’ideale di bellezza tra la musa romantica e la signora borghese
Due lati della stessa medaglia: la sofferenza delle donne rappresentate nei romanzi gotici e il benessere e la ricchezza delle signore dell'alta borghesiaL’Ottocento è stato il secolo in cui si affermò la borghesia, segnando nuovi costumi e modelli di vita, ma anche quello in cui si affermò l’ideale di bellezza proposto dal romanzo gotico.
La bellezza, a distanza di un clic
A tutte infatti sarà capitato almeno una volta di essere chiamate per un colloquio di lavoro e aver bisogno di una piega last-minute - commenta Cinzia Carta, founder di Glaamy – o di ricevere un invito all'ultimo secondo per il mare e di dover disdire perché la propria estetista era impegnata. Ecco, Glaamy risolve questi piccoli inconvenienti con una soluzione semplice e alla portata di chiunque sappia maneggiare uno smartphone, sia che si tratti di un cliente che del proprietario di un beauty salon”.
Pillole di Bellezza: la dama del Settecento
Le bambole di porcellana dai graziosi ombrellini che temevano il soleA dettare i canoni estetici del Settecento erano le corti, soprattutto quella di Francia: i ritratti della regina Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena rappresentano lo stereotipo femminile dell’epoca, che ricorda le bambole di porcellana per la pelle chiarissima e priva di imperfezioni.
Allo specchio. La cantante folk Maria Giovanna Cherchi e i suoi segreti di bellezza
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Pillole di Bellezza: gli anni 30
“Dall’ottimismo alla Grande Depressione, un nuovo concetto di bellezza”Dopo l’iniziale spensieratezza degli anni 20, la situazione politica degli Stati più forti del mondo cambiò radicalmente in seguito ad alcuni eventi.
La grande vergogna
Le immagini più tristi, il film più scandaloso. Quello andato in scena a Roma è l'ennesimo spettacolo del calcio malato, l'ultima fotografia di un dramma che cova in silenzio pronto ad esplodere alla minima scintilla di follia. È successo ieri all'Olimpico, come tante altre volte in tanti altri posti.
Pillole di Bellezza: la cura del corpo nell’antica Grecia
L’ideale di bellezza della Grecia antica, quello della perfezione e dell’equilibrio, ha ispirato tante culture contemporanee e successiveA partire dalla Grecia classica (V sec. a.C.), si affermarono veri e propri canoni estetici: l'ideale del corpo greco vive su un'idea di bellezza che ha dominato i millenni, almeno in ambito europeo.
"La grande storia del calcio sorsense"
"La grande storia del calcio sorsense". Intervista ad Antonello Conti, autore del libro.
La storia sarda è la nostra grande bellezza. Intervista alla regista Ilaria Muggianu Scano
“Un cambio di narrazione è un'evoluzione narrativa. Tra il proposito di narrare Cagliari su base culturale in vista della sua candidatura a Capitale Europea della Cultura nel 2019, un prezioso Bicentenario tra le mani, la prima Beatificazioni Sarda di Papa Francesco ciò che mi son detta è stato che non esiste un solo ragionevole motivo per cui la Sardegna, ma non solo, non si meriti la realizzazione di un docu film, o meglio Biopic come usa dire oggi, sulla figura di Maria Cristina di Savoia”.