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Vile attacco islamico all'Europa

“Non capite, non volete capire, che è in atto una crociata alla rovescia. Una guerra di religione che essi chiamano Jahad, guerra santa. Non capite, non volete capire, che per loro l'occidente è un mondo da conquistare, castigare, piegare all'Islam”.

Vile attacco islamico all'Europa

Di: Redazione Sardegna Live


“Non capite, non volete capire, che è in atto una crociata alla rovescia. Una guerra di religione che essi chiamano Jahad, guerra santa. Non capite, non volete capire, che per loro l'occidente è un mondo da conquistare, castigare, piegare all'Islam”.

Sono parole di Oriana Fallaci per la prefazione di un suo libro pubblicato già nel 2001 subito dopo l'attacco alle Torri gemelle. Attacco che ha aperto un primo squarcio nelle nostre tranquille esistenze.

Già verso la fine del 1500 il noto filosofo Alberico Gentili, inquietato dalle continue guerre di religione, tuonava: “Silete theologi in munere alieno” (tacete Teologi, non è il vostro campo).  A tale intimazione diedero seguito una schiera di filosofi e giuristi del calibro di Thomas Hobbes, Ugo Grozio e Jonh Locke, i quali spinsero il mondo occidentale verso la secolarizzare del diritto. La pace di Westfalia del 1648 fu lo spartiacque che sancì finalmente la laicizzazione delle leggi. Con esse le questioni fondamentali come le guerre non furono più decise dalle varie teocrazie.

Per il mondo islamico, ahimè, prospettive all'orizzonte di rinnovamento e di laicizzazione delle regole e dello stile di vita ancora manco l'ombra, anzi, la radicalizzazione è in continua ascesa e coinvolge sempre più giovani uomini e donne. Una parte malata di un credo religioso, che grazie ad una  incisiva propaganda convince degli individui a diventare dei martiri per una causa che porta con se brama di potere. Martiri e dunque, per la propaganda islamica, eroi.

Eroi? O piuttosto VIGLIACCHI?

La maggior parte dei militanti dell'ISIS sono ragazzi frustrati dai loro insuccessi nella vita che si trincerano dietro la maschera della religione per promanare violenza gratuita su persone inermi,  riscattarsi in tal modo dai loro fallimenti personali. Non sanno, i vigliacchi poco di buono, che prendersela con uomini, donne, o peggio bambini indifesi, non giova alla loro causa, ma quanto piuttosto a quella di coloro che li spingono a calpestare bambini e anziani con un camion sulla Promenade, sparare all'avventore di un supermercato, piuttosto che sgozzare un anziano sacerdote che dice messa. Atti brutali alla “vincere facile” che non hanno altro effetto se non quello di terrorizzare il mondo civile per legittimare il potere di chi tiene le fila di questo macabro gioco.

In parecchi paesi di religione islamica un élite di pochissimi fortunati vive nel lusso più sfrenato, mentre milioni di persone vivono in povertà. Di tale disequilibrio sociale, agli occhi di questi codardi falliti, noi occidentali ne siamo la causa, il classico prosciutto negli occhi per non voler vedere in faccia la realtà. Quella realtà fatta di potenti famiglie oligarchiche che si accaparrano ingenti fortune alla faccia degli invasati martiri frutto della codardia dell'Isis o dell'eroe mascherato di turno. Il quale, non potendo combattere una guerra alla pari, preferisce ammazzare persone innocenti nelle strade o nelle chiese delle nostre città. Persone qualunque che hanno quale unica colpa quella di condurre una vita normale o professare una religione diversa, oppure rispettare le donne come esseri umani e non come oggetti di piacere, strumenti di procreazione o di servizio alla casa.

Dovremo attendere ancora, affinché chi ci governa capisca che è arrivato il momento di agire?   Dovremo attendere ancora, per comprendere che i ponti di papa Francesco si costruiscono quando anche nell'argine opposto si trovano individui disposti ad incontrarci con il rispetto che meritano le nostre tradizioni, cultura e religione?

Purtroppo la lista d'attesa è lunga: interessi economici in prima fila, geopolitica di controllo delle fonti energetiche in seconda, ed ancora: culture ferme a due millenni fa, povertà accecante e via di seguito...

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