In Sardegna

Uno psichiatra, 700 pazienti «Malati abbandonati dall'Asl»

«I nostri malati mentali non esistono, sembra che per l'Asl siano stati aboliti con la legge Basaglia che ha decretato la chiusura definitiva dei manicomi». Cristina Sedda, sindaco di Ovodda e assistente sociale di professione, sintetizza con queste parole una situazione che non esita a definire «un vero e proprio scandalo».

Uno psichiatra, 700 pazienti «Malati abbandonati dall'Asl»

Di: Redazione Sardegna Live


«I nostri malati mentali non esistono, sembra che per l'Asl siano stati aboliti con la legge Basaglia che ha decretato la chiusura definitiva dei manicomi».

Cristina Sedda, sindaco di Ovodda e assistente sociale di professione, sintetizza con queste parole una situazione che non esita a definire «un vero e proprio scandalo».

«La Azienda sanitaria di Nuoro deve prendere immediatamente in mano la situazione - tuona il dal canto suo Laila Dearca, sindaco di Teti - perché non è possibile pensare che il Centro di igiene mentale di Sorgono possa garantire un servizio efficiente in Barbagia e nel Mandrolisai senza le figure necessarie. Allo stato attuale opera una sola psichiatra, manca la figura dell'assistente sociale e in carico ci sono oltre 700 utenti, 1600 pratiche da evadere per un bacino di oltre ventimila persone».

DIRITTI NEGATI Il distretto sanitario della Barbagia e del Mandrolisai conta tredici Comuni ai quali si aggiunge anche Fonni. «Il nostro é un territorio che sta invecchiando rapidamente - dice Gigi Littarru, sindaco di Desulo -. Le persone anziane per inoltrare le pratiche di accesso ai servizi sociali e sanitari devono avere compilato il verbale con le firme dell'assistente sociale, del rappresentate del Comune, del medico di base e delle figure della Asl che puntualmente e per vari motivi sono assenti. Se continuiamo a intendere la sanità solo per chi sta bene questi territori moriranno prima di quanto pensiamo».

Il grido d'allarme dei sindaci è unanime. «L'utenza è talmente vasta - spiega Cristina Sedda - che è impossibile spiegarsi come le figure che operano nel Centro di igiene mentale di Sorgono riescano a reggere una mole di lavoro così alta. Faccio i miei complimenti a tutta l'équipe che, di gran lunga e oggettivamente sottodimensionata, garantisce comunque il servizio».

MEDICI CON LA VALIGIA Gli stessi amministratori sono direttamente coinvolti perché, davanti ai casi estremi, tocca loro ordinare il ricovero coatto. «Inoltre dobbiamo affrontare situazioni complicate e paradossali - dice il sindaco Dearca - perché mancano le strutture idonee per poter garantire l'assistenza dovuta alle persone che soffrono. Nel Cim di Sorgono la situazione è incredibile: ogni nuova assistente sociale, trascorso un mese dall'assunzione chiede il trasferimento facendo mancare la continuità nel servizio. Pretendiamo che si intervenga subito».

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