Cagliari

Maurizio Ciaccio: "La bellezza salverà il mondo"

"Il consiglio prima di tutto è di non ascoltare...

Maurizio Ciaccio:

Di: Francesca Melis


Appuntamento in via Santa Gilla 51, sede della Venus Dea, importante agenzia di moda sarda.  Apre la porta Francesca, una collaboratrice di Maurizio Ciaccio. Mi invita ad entrare. Mi guardo intorno. Semplicità e buon gusto sono in sintonia. Mi annuncia. Maurizio, davanti al pc, mi accoglie con un sorriso e con un “diamoci del Tu”.  Camicia bianca. Portamento elegante. Sa il fatto suo. Ha grinta e tanta voglia di fare. Racconta dei suoi ultimi venti anni. Il lavoro. Le difficoltà. Le soddisfazioni. Cita Dostoevskij. Ricorda aneddoti delle “sue” ragazze. Mi mostra le loro foto. Usa sempre il “noi”. Parla senza peli sulla lingua.

Chi è Maurizio Ciaccio?

"Bella domanda! Maurizio Ciaccio è un operario che ha dedicato la sua vita al lavoro. Nell’89 ho aperto una società di servizi, ho lavorato per una multinazionale che mi ha permesso di fare pubbliche relazione, grazie alle quali ho potuto conoscere tanta persone e tante belle ragazze. Questo percorso mi ha portato ad essere contattato nel 1995 da Enzo Mirigliani, che mi chiese di organizzare in Sardegna il concorso di Miss Italia. Quell’anno rifiutai, ma semplicemente perché non né capivo niente di moda e di bellezza e non mi sentivo di portare avanti un concorso così prestigioso. Mi hanno ricontattato l’anno successivo, io ho accettato e così è iniziata la mia carriera nell’ambito della moda."

Nel 1996 inizi a occuparti di moda. In questo stesso anno nasce la tua azienda?

"Sì, la Venus Dea nasce nel 1996. Il nome è un omaggio alla dea della bellezza. Ho  iniziato con il concorso di Miss Italia, poi sono stato contattato dalla Riccardo Gay, grande agenzia di moda milanese, che a sua volta collaborava con Mediaset. Da questa collaborazione sono nati personaggi come Caterina Murino, Giorgia Palmas, Francesca Lodo e Melissa Satta che hanno avuto un buon riscontro sul panorama nazionale."

Hai avuto o hai un maestro a cui nel tuo percorso lavorativo hai fatto o fai riferimento?

"No, non c’è nessun maestro al quale mi appoggio. Sono totalmente autodidatta. Ho rischiato e ho messo sempre me stesso in gioco."

Hai citato alcune delle ragazze che hanno fatto carriera partendo dalla Venus Dea: mi racconti qualche aneddoto che riguarda loro?

"(Sorride). Caterina Murino quando a suo tempo partecipava ai concorsi, mi chiedeva se in giuria ci fosse Giuseppe Pancaro, ex rossoblù. Giuseppe Pancaro mi diceva “vengo in giuria se c’è Caterina Murino”. Così tra i due sbocciò l’amore. Giorgia Palmas, per esempio, ha partecipato perché aveva fatto una scommessa con la mamma, alla quale disse “se voglio io vado avanti, scommetti che se mi iscrivo mi prendono?” e così è stato."

È capitato, invece, che tu abbia scartato delle ragazze per poi pentirtene?

"Sì è capitato, ho scartato delle ragazze, ma non sono assolutamente pentito. Ormai lo sanno in tanti. Avevamo organizzato un casting a Sassari, al quale si presentò Elisabetta Canalis. Sinceramente lei non suscitò alcun interesse e venne scartata. Conservo ancora oggi la sua scheda con su scritto “NO”.  Non mi sono mai pentito di quella scelta, perché questo mi fa capire che agli inizi non ero molto ferrato nel mondo della moda. Oggi, forse, avrei fatto una scelta diversa."

L’ambiente della moda si porta dietro, ancora oggi, diversi pregiudizi e sterotipi. Quanto questi possono influire negativamente su questo lavoro?

"I pregiudizi ci sono sempre stati e ci saranno sempre, ma sinceramente a me personalmente non è mai importato niente, non sono facilmente influenzabile o condizionabile."

Questo non è certamente un settore facile. Qual è l’elemento principale per far sì che un evento funzioni?

"Tutti i tasselli devono essere messi al posto giusto. Io e i miei collaboratori,che da anni sono sempre gli stessi, pianifichiamo l’evento prima a tavolino. Non ho mai cambiato staff e questa è la mia carta vincente.  Una volta che tutto è programmato, fare l’evento sul campo per noi diventa un gioco da ragazzi."

 Come devono essere i tuoi collaboratori?

"Dobbiamo avere idee diverse, ma allo stesso tempo rispettarci. Solo così prende forma l’idea giusta."

C’ è un agenzia nazionale alla quale paragoneresti la Venus Dea?

"In Italia ci sono tantissime agenzie di moda che non si possono neanche contare. Ognuna segue un determinato percorso. Io reputo la nostra un’agenzia di servizi a 360°, ci occupiamo di svariati eventi e abbiamo la fortuna di lavorare 365 giorni all’anno. Non amo paragonare la Venus Dea ad altre agenzie, ma c’è un’agenzia che io stimo e che mi ha dato l’input per mettermi in gioco in questo mondo: la Riccardo Gay di Milano."

 La moda concepita in Sardegna, che riscontro ha nell’isola?

"Purtroppo questa è una nota dolente. Io mi scontro tutti i giorni con gli addetti al settore della moda. Qui non ha ancora il riscontro che può avere in città importanti, come può Milano, Firenze o Roma. In Sardegna si tende a vedere la moda come una cosa abbastanza frivola, senza darle la giusta importanza. Dagli stilisti, ai fotografi, ai commercianti tendono a cercare le modelle tra amiche, conoscenti e spesso e volentieri non le pagano, non dando quindi il giusto valore alla professione. Spesso sfugge loro l’importanza della scelta della ragazza per la valorizzazione del proprio capo d’abbigliamento o della fotografia. Allo stesso tempo però ci sono delle ragazze che pur di apparire e di dire “ faccio la modella” si prestano gratuitamente per le sfilate, i servizi fotografici. Nessuno ha ancora capito che la modella è colei che si fa pagare, chi non si fa pagare non può definirsi tale."

Quindi è difficile fare moda in Sardegna?

"Si, purtroppo non è facile. Siamo un’isola e non abbiamo la possibilità di spostarci liberamente nel resto d’Italia, soprattutto per i costi eccessivi e per le varie problematiche legate ai trasporti. Tutto viene fatto all’interno di questo perimetro che è la Sardegna, purtroppo sono ancora pochi quelli che riescono a sfondare a livello nazionale, penso a stilisti, aziende sartoriali e anche le modelle. Ma noi ci proviamo, è dura ma ci crediamo."

 Com’è cambiato in 20 anni il mondo della moda isolano?

"È indubbiamente migliorato. Io ricordo che agli inizi, quando proponevo di fare delle sfilate di moda o le stesse modelle, in cambio mi proponevano un abito o un accessorio, un buono sconto nel negozio.  Non c’era l’idea del lavoro retribuito. La modella invece va valorizzata e devi pagarla in quanto tale, ma soprattutto perché lei stessa dà valore, visibilità e immagine all’azienda per la quale lavora. Rispetto a questo, anche se molto lentamente, stiamo riuscendo a migliorarci. Mi sono fatto tanti nemici per questo."

Molti nemici?

"Si, perché io mi faccio pagare sempre. Gratis non lavora e non deve lavorare nessuno. Qui dentro gratis non lavora nessuno, spesso poco, ma paghiamo sempre. Per esempio abbiamo avuto la settimana scorsa una manifestazione di beneficienza a Sassari, alle ragazze che hanno partecipato alla sfilata di moda abbiamo dato il gettone di presenza."

Parlami dei progetti futuri. Cos’ha in riserbo per te il 2017?

"Intanto l’impegno principale riguarda Miss Italia. Quest’anno abbiamo avuto il mandato da Patrizia Mirigliani per riportare Miss Italia in Sardegna i massimi vertici nazionali. Il mio obiettivo per il 2017 è portare le ragazze sarde al concorso nazionale. Così come feci nel 1996, quando portai quattro ragazza sarde tra le prime 20, due delle quali vinsero anche titoli nazionali minori."

Come sarà strutturato il tuo concorso di Miss Italia?

"Intanto partiamo con i casting in diverse zone della Sardegna. Penso di farne 4/5 in tutta l’isola fino ad aprile.  A partire da maggio ci saranno le selezioni fino ad agosto quando ci sarà la finale regionale. Sarà un concorso genuino e vorrei toccasse più parti della Sardegna."

 Una ragazza per fare la modella, oltre la bellezza quali qualità dovrebbe avere?

"La bellezza è un requisito fondamentale. Per me bellezza significa anche altezza. Visto che stiamo parlando di moda devono camminare insieme. Purtroppo in Sardegna abbiamo il problema legato all’altezza, anche se ultimamente mi è capitato di vedere ragazze di 16 anni alte 1,80 m. Però sono ancora tante quelle che sono alte 1,60 m vengono da noi dicendoci di voler sfondare nel mondo della moda, ma è chiaro che la statura ovviamente non gioca a loro favore."

Un consiglio alle aspiranti Miss?

"Il consiglio prima di tutto è di non ascoltare quello che vi dice vostra madre o la vostra migliore amica “ sei bellissima, dovresti fare Miss Italia.”, ma di ascoltare gli addetti ai lavori. Ci sono dei canoni ben precisi dai quali non si può prescindere: altezza accettabile, devi essere carina e devi avere anche la caparbietà di dire “so di valere per questo vado avanti”. Serve una buona dose di autostima."

Cosa rispondi a chi dice che Miss Italia è finito?

"Semplicemente che finché ci saranno belle ragazze ci sarà Miss Italia. Purtroppo oggi ci sono tanti concorsi di bellezza, molti dei quali lasciano il tempo che trovano. Ma Miss Italia resta il vero concorso.  Quando poi in Sardegna viene affiancato da un’agenzia come la Venus Dea, l’unica nell’isola ad avere un grande curriculum e ad esistere da tantissimi anni, il risultato non potrà che essere positivo."

Hai un tuo moto?

"Si, ho fatto mia questa citazione: “ La bellezza salverà il mondo”, amo ripeterla e sono realmente  convinto sia così. Abbiamo bisogno della bellezza in questo pianeta già abbastanza colpito da distruzione ed eventi negativi."

Tre aggettivi per descrivere il tuo lavoro.

"Fantastico. Sublime. Emozionante. Non vedo nulla di negativo nel mio lavoro e  tornando indietro, rifarei tutto ciò che ho fatto."

 

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