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La grande lezione di Desulo e dei giovani che non vogliono andare via

Oggi, mentre riordinavo tra gli appunti di un'estate che sta finendo, mi sono tornate vive le immagini di una serata difficile da dimenticare. Il mio Ferragosto a Desulo resterà per sempre nel cuore che sa conservare le cose belle della vita. E' stata una piacevole avventura condivisa con i miei compagni d'arte e di viaggio, che incontro sempre volentieri, ma soprattutto un'esperienza unica per come è nata e per come l'abbiamo vissuta.

La grande lezione di Desulo e dei giovani che non vogliono andare via

Di: Redazione Sardegna Live


Oggi, mentre riordinavo tra gli appunti di un’estate che sta finendo, mi sono tornate vive le immagini di una serata difficile da dimenticare.

Il mio Ferragosto a Desulo resterà per sempre nel cuore che sa conservare le cose belle della vita.

E’ stata una piacevole avventura condivisa con i miei compagni d’arte e di viaggio, che incontro sempre volentieri, ma soprattutto un’esperienza unica per come è nata e per come l’abbiamo vissuta.

Premetto che io sono innamorato di Desulo da sempre.

Quando nei primi anni Novanta ho cominciato a muovere i passi ancora incerti nell’impervio mondo di uno spettacolo che sognavo, la comunità desulese mi ha aperto le porte della festa di San Basilio, patrono di Ovolaccio, per darmi un’opportunità.

Ricordo il freddo di quella sera e guardo con tenerezza quel mio essere stato un piccolo presentatore di poca esperienza ma carico di entusiasmo, che si lasciava rapire dallo spettacolo del mago Salamini che prima addormentava le galline e poi le faceva fumare.

Ricordo anche un complessino musicale di modesto talento che condiva di canzoni l’atmosfera e la gente che raccolta tutta intorno mi nutriva di un affetto ancora acerbo ma che nel tempo sarebbe diventato quello che oggi alimenta il mio amore per il paese di Montanaru.

Da quella prima volta c’è sempre stato un motivo per ritornare a Desulo e mi sento figlio di questo paese che ha protetto il mio crescere regalandomi ogni volta, e senza mai deludermi, l’accoglienza che si offre a uno di casa.

Quando cammino per le sue strade tutti mi chiamano per nome e mi salutano. E’ bellissimo!

Una mattina di novembre mi sono svegliato qui e dopo aver spalancato le finestre sul verde che si staglia sull’abitato, mi sono ubriacato di odori e profumi, dentro il respiro di un’aria pura di luce.

Piccoli momenti che restano. Emozioni!

Nel cuore di giugno ho ricevuto una telefonata: “Organizziamo il Ferragosto a Desulo? Qualcosa di nuovo e di bello, un evento unico che possa essere ricordato, siamo tanti giovani e abbiamo voglia di fare. Dacci una mano!”.

Ci siamo visti, tante volte. Abbiamo discusso, quanto è bastato.

Abbiamo trovato quasi subito un’intesa. Siamo partiti e siamo arrivati.

Villa Contu è un gioiello di architettura che tra scale, arcate e vampate di fiori s’impone per bellezza lungo la via principale.

Era lo scenario ideale per qualcosa di altrettanto regale.

Niente è più fiabesco delle atmosfere che suscitano e avvolgono gli abiti da sposa e i giovani desulesi hanno deciso di ripercorrere la storia del paese andando a recuperare nei cassetti della memoria il vestiario del giorno più bello di chi si ama. Il giorno del “si”.

Sentivo ogni giorno le voci di Desulo. Avvertivo quello che stava succedendo: un entusiasmo sempre più travolgente attraversava l’intera comunità che si muoveva per realizzare un progetto ambizioso che si apriva anche ai paesi del territorio.

Che meraviglia!

Tutto prendeva corpo e più passavano i giorni e più cresceva l’esercito di persone coinvolte nell’organizzazione dell’evento.

Resta scolpita l’immagine di oltre cento giovani che indossano gli abiti di antichi e moderni sposalizi, tutti parte di

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