Cabuderra

I piccoli amici di Hayao

Si è svolta a Capoterra la XXesima edizione della manifestazione dal tema: giochi nel mondo

I piccoli amici di Hayao

Di: Redazione Sardegna Live


Teatro della manifestazione è stato, nella serata di ieri, il campo sportivo "Santa Rosa" di Capoterra. Attorniata dalla splendida cornice dei monti che sovrastano la cittadina, la struttura sportiva ha ospitato circa 600 bambini provenienti da ben 16 scuole dell'infanzia di diversi paesi della provincia.

Accompagnata dal suono delle fanfare, dal lancio di palloncini e di grandi bolle di sapone per la gioia dei bambini, una grande folla di genitori e amici, arrivati per l'occasione, ha riempito gli spalti del "Santa Rosa" come si vede solo nelle grandi occasioni. Dopo i doverosi discorsi di rito da parte delle autorità intervenute, questi piccoli campioni in erba hanno dato prova di conoscere costumi e tradizioni di diversi paesi del mondo. Dalla Cina alle Americhe, passando per il continente africano, le Indie, l'Irlanda e il Giappone, per approdare, infine, a un tradizionale matrimonio tipico sardo. 

I piccoli protagonisti, guidati dalle loro maestre, hanno proposto un gioco diverso per ogni paese virtualmente visitato attraverso la fantasia. Proprio questa grande virtù, cosi florida nei bambini, ha voluto creare il personaggio di Hayao. Un bambino che casualmente ritrova in soffitta delle foto ricordo del nonno giramondo, le quali raccontano di fantastici giochi, che i bimbi di varie parti del pianeta realizzano secondo tradizione.

Dal Ramadam-Aid arabo alla festa delle lanterne cinese, passando per la raccolta del pesce giapponese e la danza del sole degli indiani d'America, per arrivare all'italica Calabria dove i bambini si dilettano nel lancio del formaggio. Per finire in bellezza non potevamo che assistere ad una tradizione a noi vicina: “Sa coia Caputerresa”. Un antico rito nuziale, con tanto di benedizione “de sa grazia” e “tracca” di buoi al seguito. Un  piccolo “Don Camillo” per celebrare la funzione e i promessi sposi agghindati col tipico costume e velo nuziale.  

Il progetto di questa XXesima edizione ha avuto per titolo: “Giochi nel mondo”. Nasce all'interno della scuola, dove la presenza sempre crescente di bambini di diverse etnie stimola l'esigenza di integrazione. Quella stessa che già Aristotele considerava indispensabile per crescere, attingendo dalle diversità dell'altro. Secondo Alain Badiou, noto filosofo francese, dobbiamo confrontarci con l'altro in un progetto che ci cambi entrambi, senza alcuna gerarchia di sorta, senza morale o regole calate dall'alto, ma creando un progetto d'insieme pur conservando le proprie differenze. Un concetto che apre le porte al cambiamento, oggi più che mai necessario, il quale portando il dono della differenza, ci insegna le abitudini di popolazioni diverse. Abitudini e usi, che in un mondo profondamente cambiato, ci permettono di fonderci in un multiculturalismo che le nuove tecnologie hanno favorito e che sarà sempre più comune a noi tutti. 

Le insegnanti hanno dunque percepito il profondo cambiamento che sta aprendo la nostra società a nuovi spazi, esperienze e modi di vivere, portando queste comuni emozioni nel cuore dei bambini coinvolti. I quali rappresentando il nostro futuro, auspicano che iniziative di questo genere abbiano un seguito, nella speranza che fungano da contrappeso alle idiozie degli adulti che, con pretesti religiosi piuttosto che politici o economici, preoccupano il mondo intero.

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