Austis

Elio Sanna: l'artista che dipingeva poesia anche con le parole

Così scriveva Elio Antonio Sanna, artista di Austis, salutando gli amici dalla Danimarca, terra che lo aveva ospitato tra gli eletti partecipanti al 13° Simposio Internazionale della scultura del legno.

Elio Sanna: l'artista che dipingeva poesia anche con le parole

Di: Redazione Sardegna Live


<<Sono nel paese dove il sole tramonta a mezzanotte e l’alba arriva due ore dopo>>.

Così scriveva Elio Antonio Sanna, artista di Austis, salutando gli amici dalla Danimarca, terra che lo aveva ospitato tra gli eletti partecipanti al 13° Simposio Internazionale della scultura del legno.

Dipingeva poesia anche con le parole lo scultore scomparso nel 2007 a soli 43 anni e che sabato scorso è stato ricordato nel corso di un affollatissimo convegno, intitolato “Austis per Elio”, che ha segnato l’apertura ufficiale di una mostra che raccoglie le sue opere.

Un gruppo di volontari, guidato da Maria Fadda, ha dedicato quattro mesi a un lavoro di ricerca di grande valore. Durante il convegno sono intervenuti il commissario straordinario del Comune di Austis, Maria Domenica Porcu, il critico d’arte contemporanea Simone Cireddu, monsignor Paolo Ghiani e Don Franco Murana. 

Una vita non facile, segnata da quell’inquietudine che scava l’anima e che emerge da alcuni suoi scritti meravigliosi: “…è la favola che tutti vorremmo saper raccontare: c’era una volta il dolore, ora non c’è più”.

Nei suoi elaborati c’è il riflesso di un sogno vivo, che muove le corde del sentimento, c’è il vento di una libertà che cattura e non il suo contrario. Elio guardava gli alberi e in loro riconosceva le forme da liberare. Dentro c’era già in essere un’opera che pulsava, che aveva urgenza di nascere, di emergere. Aveva rispetto della natura e della materia che scatenava la sua fantasia.

Si nutriva delle suggestioni che il creato evocava e amava scolpire soprattutto i cavalli, che aveva, che cavalcava, che adorava. Ha consegnato all’arte, molto rivalutata dopo la sua morte, anche opere sacre e una di queste, il “Cristo crocifisso”, realizzata nei primi anni ’80, è esposta nella chiesa parrocchiale della “Beata Vergine Assunta” di Austis, il paese che Elio considerava “il punto in cui rifletto meglio e traggo spunto per creare”.

Non solo sculture di legno, ma anche tanti dipinti, opere di trachite e ceramica, riflessioni poetiche di raffinata intensità. Un artista completo, capitato un po’ per caso in un mondo che non gli ha risparmiato sofferenze, ma capace di trovare alcune di quelle “tessere mancanti” di un mosaico che non è riuscito a portare a termine.

“E anche sapendo che non vedrò mai la figura completa del più grande, straordinario mosaico mai realizzato, il mosaico della vita degli umani - diceva -, spero solo che la mia piccola tessera sia nella giusta tonalità di colore".

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