Nuoro

Delitto di Budoni: è la svolta. Arrestato l'assassino della commerciante cinese

I carabinieri della Compagnia di Siniscola, che ha visto all'opera i militari del Nucleo Operativo e della Stazione di Budoni, hanno arrestato l'autore dell'omicidio di Lu Xin Cha, la 37enne commerciante cinese assassinata lo scorso 10 aprile a Budoni. La donna venne uccisa nel suo negozio di abbigliamento in via Emilio Lussu.

Delitto di Budoni: è la svolta. Arrestato l'assassino della commerciante cinese

Di: Redazione Sardegna Live


I carabinieri della Compagnia di Siniscola, che ha visto all’opera i militari del Nucleo Operativo e della Stazione di Budoni, hanno arrestato l’autore dell’omicidio di Lu Xin Cha, la 37enne commerciante cinese assassinata lo scorso 10 aprile a Budoni. La donna venne uccisa nel suo negozio di abbigliamento in via Emilio Lussu.

Questa mattina, i militari della Compagnia di Siniscola, insieme ai colleghi della Compagnia di Camerino, hanno fermato Simone Delussu, 19enne di origini sarde. È stato monitorato per alcuni giorni per capire quali fossero i suoi spostamenti, fino a quando i carabinieri hanno deciso di organizzare un finto appuntamento negli uffici del Comune di Valfornace, nelle Marche, distante pochi chilometri da Camerino, dove aveva in corso delle pratiche amministrative.

Al suo arrivo nella sede comunale, è stato bloccato dai carabinieri che lo stavano aspettando. Dopo il giorno dell’omicidio infatti, il giovane si era trasferito a Camerino per lavorare nell’ovile dello zio, aiutandolo nel pascolo delle pecore.

La ricostruzione degli avvenimenti, fatta dai carabinieri nel corso della conferenza stampa indetta nella sala stampa del Comando provinciale di Nuoro, parte proprio dal 10 aprile 2017.

La Compagnia di Siniscola fu allertata da alcuni budonesi che avevano trovato il cadavere della giovane cinese proprio all’interno del suo negozio. Lì la donna trascorreva tutta la sua giornata lavorativa, per poi tornare a casa la sera dai suoi due bambini e dal marito, anche lui commerciante che si dedicava invece quotidianamente agli affari di un altro loro negozio di abbigliamento nel centro di Posada.

Alla notizia, la famiglia cadde nello strazio e, dopo la commemorazione della giovane donna che aveva visto la partecipazione di tutta la comunità cinese della Sardegna e di tutta la popolazione di Budoni ad una fiaccolata in sua memoria, decise di abbandonare l’isola per tornare in Cina immersa nel suo dolore.

Ma da quel giorno sono partite le indagini per riuscire a identificare l’autore di quell’atroce delitto. Le prime testimonianze, i rilievi tecnici sulla scena del crimine e la ricostruzione dei momenti prima dell’evento grazie alle telecamere acquisite in tutto il paese hanno permesso di arrivare alla soluzione del caso.

Importanti sono stati i momenti di sopralluogo sulla scena del crimine: l’Autorità Giudiziaria, nella persona del Procuratore Capo della Procura di Nuoro, Dott. Andrea Garau, il medico legale, Dott. Mingioni, la Squadra Rilievi del Nucleo Investigativo di Nuoro e i militari della Compagnia di Siniscola hanno effettuato un rigorosissimo sopralluogo sulla scena del crimine, senza che alcuna traccia venisse tralasciata.

Dopo un primo esame, l’ipotesi che ha convinto maggiormente tutti gli inquirenti è che ci si trovasse di fronte ad una rapina, poi sfociata nel sangue, nonostante la ferocia dell’omicida e le numerose coltellate nel corpo della donna potessero indurre a pensare che quello fosse un regolamento di conti o un omicidio di carattere passionale. Ma le tracce di sangue, il coltello lasciato sulla scena del crimine, il registratore di cassa fuori posto e molti altri piccoli indizi facevano presupporre che l’assassino volesse prima derubare la donna e, sfuggitagli la situazione di mano, avesse deciso di ucciderla poiché ormai lo aveva visto in volto.

Gli inquirenti sono tornati più volte sulla scena del crimine per ricostruire anche le dinamiche della fuga del giovane, quale fosse il suo luogo di provenienza, cioè se fosse una persona del posto o uno straniero.

Prezioso, inoltre, l’apporto di alcuni testimoni che hanno fornito un identikit dell’assassino, indicando la sua via di fuga e descrivendo nel dettaglio la corporatura e

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