Sassari

Allarme terrorismo nel carcere di Bancali: ecco il report dei Radicali

Qualche giorno fa il deputato sardo Mauro Pili ha lanciato l'allarme per quanto riguarda il pericolo della sicurezza degli agenti, costretti a turni massacranti, con carenze di organico oltre il 40% del personale necessario, ma prima di lui sono stati i Radicali a visitare il carcere sassarese proprio nei giorni di Natale.

Allarme terrorismo nel carcere di Bancali: ecco il report dei Radicali

Di: Redazione Sardegna Live


Nel carcere di Bancali a Sassari sarebbero rinchiusi circa 17 tra i più pericolosi jiahdisti internazionali in regime di Alta Sicurezza 2.

Qualche giorno fa il deputato sardo Mauro Pili ha lanciato l’allarme per quanto riguarda il pericolo della sicurezza degli agenti, costretti a turni massacranti, con carenze di organico oltre il 40% del personale necessario, ma prima di lui sono stati i Radicali a visitare il carcere sassarese proprio nei giorni di Natale.

“Il fatto che 17 terroristi o presunti tali si trovino in un carcere italiano e nello specifico nel carcere di Sassari non dovrebbe avere niente di straordinario, e forse per molti di questi si può concordare che una cella sia il posto dove devono stare, tanto più che sono detenuti in regime di 41bis” spiega Irene Testa, giornalista e membro della presidenza del congresso del Partito radicale.

“Al netto delle strumentalizzazioni allarmistiche e quasi gossipare del parlamentare isolano, ciò che è veramente grave è sia la concentrazione di questi soggetti in un reparto solo a loro dedicato, sia la mancanza di personale qualificato per un trattamento adeguato di questa tipologia di detenuti”.

LA FIGURA DEL GARANTE “Mediatori culturali o semplici interpreti in lingua araba a Bancali non ve ne sono, e purtroppo non è un caso isolato, e non ci si deve stupire allora se si segnala che dentro le carceri avvengano fenomeni di radicalizzazione. In particolare in Sardegna, regione che nelle sue 10 strutture carcerarie ospita un alto tasso di detenuti in alta sicurezza, una figura come quella del Garante delle persone private della libertà personale sarebbe fondamentale anche nella gestione di questi casi, ma la legge per la sua istituzione non viene finanziata”.

I DETENUTI NEL CARCERE DI BANCALI IN REGIME DI ALTA SICUREZZA A Sassari è detenuto l'Imam di Brescia, Muhammad Hafiz Zulkifal, e ritenuto il capo della cellula italiana di Al Qaeda (18 persone) e accusato della strage al mercato di Peshawar a ottobre 2009 (oltre 100 morti nel giorno della visita di Hillary Clinton) e di numerosi attentati.

Poi c'è Bouyahia Hamadi Ben Abdul, inserito nella lista dei 60 ricercati più pericolosi al mondo e inserito nella black list di Obama, Abderrahim Moutaharrik, 27enne marocchino, in carcere dallo scorso aprile con l'accusa di terrorismo internazionale per presunti legami con l'Isis. Ancora Abshir Mohamed Abdullahi, 23enne somalo arrestato per istigazione al terrorismo il 9 marzo scorso a Campomarino.

Tra loro anche il primo e per il momento unico migrante giunto con un barcone accusato di terrorismo: Mourad El Ghazzaoui. In As2 nel braccio nr. 8 del carcere di Bancali c'è anche Yahya Khan Ridi, afghano, 37enne, arrestato a Foggia.    

IL REPORT DEI RADICALI Carcere di Sassari (Bancali) 438 detenuti presenti, di cui oltre la metà con patologie psichiariche e tossicodipendenze. Gli psichiatri che prestano servizio presso la struttura sono DUE per 8 ore a settimana, molti detenuti non sono mai riusciti ad incontrarli.

I locali sanitari presenti nell'istituto vengono sanificati e igenizzati a cura dei detenuti mentre questo servizio dovrebbe essere svolto dalle Asl, soprattutto in luoghi come il carcere dove le malattie infettive sono molto diffuse. Circa 120 sono stranieri e 17 di religione islamica accusati d terrorismo internazionale. 89 in 41 bis con ergastolo ostativo, fine pena mai (9999), sono ubicati in isolamento nei locali sotteranei del carcere. Sono presenti 22 donne e un bambino di due anni.

La fascia di età maggiormente rappresentata è quella che va dai 30 ai 40 anni. Sono poche le ore lavorative e quelle trattamentali. Gli istituti sono 10 in tutta l'isola e i direttori sono 5.

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