Aritzo

Ad Aritzo il 3 giugno l'evento finale del progetto Mapp.arte dell'Associazione Abbicultura

Dopo quattro mesi di lavoro, ad Aritzo giunge al termine Mapp.arte...

Ad Aritzo il 3 giugno l'evento finale del progetto Mapp.arte dell'Associazione Abbicultura

Di: Redazione Sardegna Live


Dopo quattro mesi di lavoro, ad Aritzo giunge al termine Mapp.arte, il progetto di protagonismo giovanile e cittadinanza attiva realizzato dall’Associazione di Promozione Sociale Abbicultura,  finanziato dal Comune di Aritzo, con il patrocinio dall’Assessorato al Turismo della Regione Sardegna e la collaborazione del Comitato Giovani per l’UNESCO.

Sabato 3 giugno nella Piazza del Bastione di Aritzo, a partire dalle 11:00, si terrà la giornata finale di Mapp.Arte, che, coinvolgendo in maniera diretta ragazzi dai 10 ai 18 anni, la classe quarta dell’Istituto Tecnico Commerciale “Maxia” di Aritzo e in maniera indiretta tutta la popolazione del paese, ha portato alla creazione di una mappa partecipata del territorio e di un logo di Aritzo.

Ospiti speciali della mattinata i membri del Comitato Giovani per l’UNESCO, mentre tutte le scuole del paese sono state coinvolte e l’intera popolazione è invitata a partecipare per dare un ulteriore contributo alla mappa.

Si inizia con gli usuali saluti e ringraziamenti, poi dalle 11.30 partirà la caccia al tesoro che, toccando alcuni punti di particolare rilevanza culturale e ambientale di Aritzo, aiuterà i partecipanti a conoscere quali sono attività e scopi dell’organizzazione delle Nazioni Unite UNESCO. Nella piazza verranno esposti gli elaborati di Mapp.Arte, che mostrano attraverso quali tappe si è giunti alla creazione del logo e della mappa, frutto del lavoro e delle interviste dei ragazzi coinvolti in prima persona. A fine mattinata ci sarà la consegna degli attestati e un buffet.

Mapp.arte, sperimentato per la prima volta a Belvì nel 2016, nasce da un’idea di Katerina Nastopoulou e Fabrizio Felici, rispettivamente vice presidente e segretario di Abbicultura. "Per cambiare - afferma l’esperta di teatro sociale Katerina Nastopoulou. occorre acquisire una profonda consapevolezza delle risorse e dei limiti, avere uno sguardo nuovo verso i piccoli universi del Centro Sardegna, partendo da quello che c’è ed è esistito. Anche se Mapp.Arte è rivolto a tutta la popolazione, abbiamo scelto i più giovani come destinatari diretti perché il futuro di questi centri è nelle loro mani. La creazione della mappa è uno strumento, ma non il fine ultimo del progetto, che vuole piuttosto ispirare in loro rispetto e bellezza per ciò che hanno e che spesso viene drasticamente riassunto in frasi come “qui non c’è niente”. 

"Ogni importante processo di conoscenza che, come Mapp.Arte, ambisce al recupero dell’identità - spiega l’architetto Fabrizio Felici, grafico del progetto ed esperto di comunicazione visiva - deve necessariamente partire dall’uomo e dalle relazioni che esso crea con lo spazio circostante. Usanze, tradizioni, consuetudini possono svelare un universo di simboli e indicare la via verso un progetto comune per garantire alle prossime generazioni delle scelte responsabili e rispettose di una memoria sulle fondamenta della quale è possibile costruire la modernità".

Il sindaco di Aritzo, Gualtiero Mameli, soddisfatto del risultato finale, dice: "L’amministrazione comunale ha scelto di finanziare Mapp.arte perché esso ha dato ai più giovani l’opportunità di conoscere meglio il territorio, anche grazie all’interlocuzione con gli anziani del paese, i quali a loro volta hanno fornito un contributo notevole alla mappa. Sono stati, infatti, finalmente indicati sentieri naturalistici e turistici che mancavano ad A

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